Interventi – Abitare in campagna

26/01/2019, by DIMAdesign, in PROGETTAZIONE, 0 comments

RISTRUTTURAZIONE CASA UNIFAMILIARE – QUARTO D’ASTI

Reinterpretare la vita fuori città, tra tradizione e modernità.

 

Una casa fuori città nella piccola frazione di Quarto d’Asti, eredità dei genitori e non più in uso da diversi anni, è stata l’oggetto dell’ultimo intervento di DIMAdesign, subentrata al precedente progettista tragicamente scomparso durante l’esecuzione dei lavori. La necessità di una sua riconversione energetica verso un modello meno dispendioso dal punto di vista dei consumi e di una sua radicale riorganizzazione interna hanno portato ad un intervento di completo svuotamento dell’oggetto ed una sua ridefinizione planivolumetrica ed impiantistica, riportando a nuova vita alcuni elementi tipici di questo tipo di abitazioni, quali le volte in mattoni, ed abbinando una attenta progettazione del sistema di illuminazione artificiale, atto ad illuminare efficientemente gli ambienti ed esaltarne le differenti caratteristiche.
L’incarico ricevuto è consistito nella’aggiornamento del progetto architettonico originario, nella progettazione impiantistica, nella definizione del design interno degli ambienti e nella scelta di colori e finiture, nello sviluppo del progetto illuminotecnico ed, ovviamente, nella direzione di tutti i lavori.

 

1) LO STATO DI FATTO

L’edificio a due piani è parte di un complesso di differenti prorpietà configurate nella tipica struttura a “stecca” degli edifici rurali, con tetto in coppi a due falde, non più in uso da diversi anni.

Gli interni erano caratterizzati da una frammentazione di ambienti di piccole dimensioni caratterizzati da una moltitudine di finiture diverse, nessuna di particolare pregio, con una angusta scala di collegamento tra i piani ed un sistema impiantistico obsoleto ed energivoro.

2) LA RICONVERSIONE ENERGETICA

Per rendere l’edificio energeticamente sostenibile l’intervento è stato radicale, e si è sviluppato attraverso il rifacimento completo del tetto con posa di coibentazione termica, il rifacimento dei sottofondi con l’interposizione di vespaio ventilato e coibentazione verso terra, la posa di sistema a cappotto sulle facciate verticali, con particolare attenzione ai nodi di collegamento con i serramenti, la posa di nuovi serramenti esterni altamente performanti in legno/alluminio, il rifacimento completo dell’impianto di riscaldamento con la posa di impianto a pavimento e collettori di zona ed il supporto di impianto solare termico ed impianto fotovoltaico.

3) LA TRASFORMAZIONE PLANIVOLUMETRICA

L’intervento di riprogettazione degli spazi interni ha portato ad una suddivisione funzionale dei due livelli, con quello collocato al piano terreno ospitante un grande ambiente living contenente salotto, zona pranzo e cucina, uno studio, un bagno ospiti ed i locali tecnici e di servizio (lavanderia, cantina, centrale termica, ingresso posteriore e disimpegni).

Al piano primo sono state ricavate due camere da letto, una doppia ed una singola, ciascuna con il suo bagno di competenza, ed un minialloggio semi-indipendente per eventuali ospiti.

4) IL DESIGN INTERNO

La trasformazione interna del manufatto edilizio ha da un lato cercato di esaltare ciò che restava dell’edificio dopo le demolizioni, portando a vista i mattoni delle volte, usando intonaci a base calce per le murature interne, lasciando a vista il nuovo tetto nelle stanze da letto al piano primo, dall’altro operato nella ridefinizione dell’articolazione spaziale degli ambienti e nella scelta di una gamma limitata di finiture per non rendere dispersivo e disarticolato il loro complesso.

L’ambiente che ha risentito del maggior intervento è l’open space al piano terreno che comprende la zona soggiorno, quella pranzo e l’area cucina; il camino che è collocato a circa un terzo della stanza è stato inglobato in un volume netto, e collegato ad un basamento rivestito in parquet in rovere naturale, così come quasi tutto il resto dell’ambiente, in modo da delimitare visivamente la zona a soggiorno senza ricorrere a chiusure che limitassero la percezione spaziale dell’ambiente.

Per collegare anche percettivamente le tre aree, è stato realizzato un controsoffitto sospeso in cartongesso, una sorta di nastro ideale che, passando attraverso il blocco del camino, unisce  soggiorno e pranzo fino ad inserirsi nel ribassamento sopra la cucina, controsoffitto che funge anche da supporto per il sistema di illuminazione degli ambienti, rivolto sia verso l’alto che verso il basso, e da elemento di ulteriore articolazione dell’ampio volume dell’ambiente.

Le volte in mattoni, di un rosso acceso, costituiscono di per sè un elemento di forte connotazione percettiva; a tal fine abbiamo optato per pareti color bianco crema ed un parquet in rovere naturale che non costituisse una macchia di colore troppo scura in opposizione a quella dei soffitti.

L’area pavimentata di pertinenza della cucina è stata finita in gres porcellanato per motivi di praticità  e pulizia, e con lo stesso materiale sono stati realizzati i davanzali interni; anche il nuovo top della cucina (che è invece quella già in dotazione della committenza) è stato realizzato coordinato a tale pavimento.

Il tavolo da cucina è collocato in posizione sottostante ed in asse con il nastro in cartongesso del controsoffito, e la sua collocazione perpendicolare alla direzione delle volte soprastanti crea un effetto scenografico di forte impatto; alle spalle del divano è stata collocata una tappezzeria, la cui posa è stata reinterpretata con una valenza più pittorica.

Al piano superiore, la zona notte è caratterizzata nella parte di servizio (bagni e corridoi) da volte in mattoni, sabbiate e portate allo stato naturale, e nelle stanze da letto dal tetto a vista di nuova realizzazione, tinteggiato di bianco.

La pavimentazione degli ambienti, compresa la scala di collegamento dei due piani, è la medesima della zona cucina, al fine di mantenere un’unitarietà formale e cromatica all’interno della casa, mentre nella camera da letto si è scelto un parquet in quercia in tinta più scura.

Il bagno più grande, a servizio della camera matrimoniale, è diviso in due da una parete non a tutta altezza a separazione sia funzionale che visiva della zona sanitari e doccia da quella del lavabo.

La cabina doccia è stata trattata con rivestimento in gres porcellanato rettangolare effetto rovere, a differenza del resto del bagno che è finito, sia nei pavimentio che sulle pareti, con piastrelle in gres porcellanato quadrate di grande dimensione effetto cemento. Il basamento del lavabo in blu petrolio richiama invece il colore delle tende della camera da letto, a sottolinearne il collegamento funzionale.

 

5) LO STUDIO ILLUMINOTECNICO

Le particolari caratteristiche dell’articolazione degli spazi hanno richiesto un accurato studio dell’illuminazione interna, svolto in collaborazione con http://www.dclux.eu/ , che si è occupata anche della fornitura dei sistemi di illuminazione più particolari e della realizzazione degli incassi led nella scala.

Al piano terreno, l’articolazione dell’ambiente in tre aree funzionali distinte ha richiesto l’elaborazione di molteplici scenari luminosi, che potessero essere indipendenti, flessibil e, a necessità, sommabili. Innanzitutto abbiamo posizionato strisce led sopra il controsoffitto orizzontale (sia nella zona soggiorno che in quella pranzo) e sull’ala inferiore della trave in ferro lasciata a vista, in modo da garantire l’illuminazione diffusa e la valorizzazione delle volte in mattoni; tali luci hanno comandi divisi per le due zone, e ciascuna è regolabile in intensità, al fine di garantire all’occorrenza una morbida luce di sottofondo durante la visione della tv o durante la cena nell’area pranzo,

Sempre inseriti nei controsoffitto troviamo invece gli apparecchi per l’illuminazione diretta: il blocco faretti sopra il divano, la lampada a sospensione centrotavola, i faretti della zona cucina.

Particolare attenzione è stata rivolta alla scala di collegamento tra i due piani; elemento a rampa unica e completamente incastrata tra due muri continui, la scala risulta particolarmente angusta: oltre all’illuminazione dall’alto, con faretti orientabili inseriti nel controsoffitto, abbiamo sviluppato allora un incasso di strisce led dimmerabili nelle pedate dei gradini; al massimo della potenza le strisce ampliano la percezione della scala su uno dei due lati, al minimo fungono da luce segnapassi nelle ore notturne.

 

Decisamente più complicata è la situazione in cui ci siamo trovati ad operare per quanto riguarda i bagni ed i relativi disimpegni al piano superiore; la preesistenza era formata da ambienti con volte in mattoni di altezza molto bassa, di poco superiore ai 2 metri, separati da travi in legno di aspetto non particolarmente gradevole, situazione che rendeva impossibile la posa sia di luci a sospensione che di pannelli a soffitto per la poca distanza dalla testa delle persone, con conseguente sicuro abbagliamento ed effetto opprimente degli ambienti. Anche l’uso di applique a parete era, per i medesimi motivi, scarsamente piacevole e performante.

Abbiamo allora optato per mascherare le travi con un elementi piani in metallo di profondità più larga rispetto alle travi stesse, atti ad alloggiare alimentatori e strisce led a differenti temperature di colore (3200 e 4000K) a seconda degli ambienti in cui erano inserite, per l’illuminazione indiretta degli stessi, riuscendo a valorizzare anche le volte stesse con un buon effetto scenografico e ad “aprire” percettivamente i volumi verso l’alto.